Writerz Revolution Forum

Votes given by Spud

view post Posted: 13/7/2011, 08:46 by: G.O.     +1Mirrors Edge 2D - Videogames
Mirrors Edge 2D
CITAZIONE
Versione in flash del grande runner game 'Mirror's Edge', ambientato sui tetti dei grattacieli di una metropoli.

Dotati di un'innata agilità che vi permetterà di effettuare acrobazie per scappare da un palazzo all'altro, nei panni del protagonista dovrete scalare i muri, aggrapparvi alle corde ed evitare i pericoli, per poter procedere lungo il percorso.
Nelle prime schermate potrete prendere confidenza con i comandi e fare pratica arrampicandovi al muro. Poi cercate di conquistare quanti più oggetti e borse possibili.

--FlashGames.it--

Per giocare:
le FRECCE direzionali per muoversi e la S per saltare.
Per arrampicarsi il tasto "salta" per finire contro un muro + freccia in su e freccia contro il muro per arrampicarsi e salire più in alto.



Edited by G.O. - 13/7/2011, 11:19
view post Posted: 12/7/2011, 20:02 by: Shake It Well     +1Che canzone state ascoltando? - /// Musica
oh finalmente gente seria che entra in commercio!
view post Posted: 11/7/2011, 01:12 by: Syne     +1Che cazzo sta succedendo? - /// Staff
Per intendere intendo, ma mi riservo la libertà di impiegare i termini che più mi aggradano. Più che altro chi è Lei per chiamarmi "cicci cocco". Ci conosciamo? Non mi pare.

Non fare lo sfigato con me, sono più bravo io.
view post Posted: 9/7/2011, 19:07 by: KINGOFTHIEVES-CHARLES CARMICHAEL     -1Che cazzo sta succedendo? - /// Staff
NON TOGLIETEMI PIU DA ADMIN CHE MI GIRANO LE PALLE PER L'ALTRA QUESTIONE HO SENTITO BOAK ORA STO PARLANDO CON PORSE PER SENTIRE AMBEDUE LE PARTI.
view post Posted: 9/7/2011, 13:32 by: Syne     +1Che cazzo sta succedendo? - /// Staff
è tutto nella zeb, e non mi va di farle pressioni, è stato un colpo veramente bassissimo, roba da vermi, non persone.
Boak hai veramente perso, come persona.
view post Posted: 6/7/2011, 17:03 by: El Macho più Macho     +1non ho + i mezzi per disegnare - /// Bozze
No so che copia can da quando è qua e non l'ho mai detto per rispetto e perchè ero più calmo e non mi andava di creare polemiche,ora mi fa lo stess,poi come ha detto syn ce ne vuole per copiare da cantwo.Ci sono le foto prove evidenti e se mi dici che quella N non è uguale hai qualche problema di cervello.
view post Posted: 29/6/2011, 11:18 by: yotittut     -1i wanna make a puppet - /// Pezzi
sei una babba,io non ti ho insultata,se volevo farlo ti dicevo i tuoi bei pollici infilateli nel culo! parlo così perchè non sono una persona educata e sinceramente me ne fotto,insulto sine perchè è un coglionazzo e sinceramente sta cosa delle illustrazioni giapponesi potevi evitarla,è palese che hai visto i suoi lavori e li hai copiati,facevi più bella figura dicendo hai ragione! Ma porco dio!

Ahahhaha coglione,quale frustrazione,ti ripeto per l'ennesima volta che io mi diverto un sacco,sgamo tutto quello che copiate,ci rimanete di merda e cercate scuse su scuse,non hai idea di quante ne so. E giuro mi diverto da morire a crivere che fate schifo,perchè le vostre reazioni sono quelle dei 12enni e mi fa ridere,visto che vi credete tanto grandi! ahahahhahahaha
view post Posted: 29/6/2011, 10:47 by: yotittut     -1i wanna make a puppet - /// Pezzi
Syne tu stai zitto,se non sia un cazzo non parlare solo per fare il boss del forum.
E poi porco dio solo io li conosco quelli da cui copiate?? Tipo BUE non ti dice nulla,puppi tondeggianti che escono dagli altri,senza out!?!? Dice niente vero, allora fatevi un giro qui che magari qualche altro spunto da copiare lo trovate!
view post Posted: 29/6/2011, 01:08 by: Bianco puro     +1Sfidozza - /// Sfide
Dai voglio gente seria in sta sfida.
Stile: Quello che si vuole
Figurativo:Obbligatorio
Colorazione:Facoltativa
Parola:La si decide assieme.
Partecipanti: Massimo 4 o 5
Scelgo la Lettera N


Partecipanti
Bianco puro
Syne
Spudster's
..

Parola
NES..

Edited by Spudster's - 4/7/2011, 22:45
view post Posted: 27/6/2011, 11:19 by: CRIPARIO     +1Megunica: in Sudamerica l'odissea dello street artist BLU - /// Altro Sul Writing
Il video, visto che non riesco a copiarlo, potete guardalo direttamente qua --> http://tv.wired.it/entertainment/2011/06/2...artist-blu.html

Ma cosa vuoi fare tu che sei italiano? Che sfortuna nascere qua…non combineremo mai niente

Quante volte vi hanno ripetuto questa frase? Oggi siamo qui per incontrare due connazionali che non solo hanno saputo cambiare un po’ del loro mondo ma anche del nostro. Il primo si chiama Lorenzo Fonda, fa il regista e partendo dal campetto degli skater sotto casa è arrivato in America a girare video per alcuni dei musicisti più famosi al mondo.

L’altro si chiama semplicemente Blu ed è qualcosa come lo street artist più famoso al mondo. Partendo da Senigallia e approdando a Bologna ultimamente è stato invitato a dipingere le pareti della Tate Modern di Londra così come quelle del Moca di Los Angeles ( con annesse polemiche). Il suo video animato Muto è tra le clip più viste della storia di YouTube che lo ha inserito di diritto tra le pietre miliari della propria storia.

I due si sono conosciuti, si sono piaciuti e hanno deciso di fare un viaggio assieme attraverso il Sud America: Messico, Nicaragua, Guatemala, Costa Rica e Argentina. Unite le iniziali e cosa ne viene fuori? Megunica un documentario, prodotto dalla Mercurio, unico nel suo genere perché documenta un viaggio artistico senza precedenti e ci offre la possibilità di scrutare il lavoro di uno dei personaggi più misteriosi e emozionanti dell’arte mondiale.

Da oggi e per 30 giorni in esclusiva su Wired.it per la prima volta in streaming nella sua versione director’s cut.

Abbiamo incontrato il regista Lorenzo Fonda per farci raccontare la sua storia così come quella di questo incredibile viaggio

Raccontaci come sei arrivato a Los Angeles a lavorare per la inglese Warp Films.

Ironia della sorte, credo che molto sia dovuto a Megunica. Dopo la premiere europea, una producer con cui stavo lavorando in quel momento (Catherine Berclaz, con cui collaboro tuttora) si è interessata al progetto e mi ha raccontato della possibilità di proiettare il film a Los Angeles come premiere per il Nord America. Tutto ciò è diventato realtà nel settembre del 2009 e, prima di accorgermene, ero su un aereo per partecipare alla premiere a Hollywood. E proprio lì ho avuto un assaggio dell’energia e delle opportunità derivanti dall’abitare in una città come Los Angeles, così dissi a Catherine che mi sarebbe piaciuto vivere lì. Lei mi ha sostenuto molto e un paio di mesi dopo mi ha procurato dei colloqui con alcune società di produzione. Così sono tornato a Los Angeles e la prima società dove feci il colloquio era la Paydirt, che mi piacque fin da subito e che mi procurò un visto di lavoro: è la società che mi rappresenta tuttora. Poco dopo essermi trasferito a Los Angeles mi dissero che stavano per chiudere un contratto molto interessante con una società di produzione inglese, con cui ci saremmo affiliati e avremmo portato avanti alcuni progetti. Quando chiesi che società fosse, mi risposero che era la Warp Films, voglio dire… cazzo, fantastico! Fu in quel momento che realizzai che avevo scelto la città giusta in cui vivere e le persone giuste con cui lavorare. Devo ammettere che se non fosse stato per persone come Catherine e i miei meravigliosi capi alla Paydirt, dei “principianti” come me non avrebbero mai avuto la possibilità di fare il loro primo passo nell’industria cinematografica.

Blu è un artista molto difficile da avvicinare. Com’è iniziata la vostra collaborazione?

In Italia vivevamo molto vicini (io a Modena e lui a Bologna) e avevamo degli amici in comune nel mondo dei graffiti. Al tempo io gravitavo attorno al mondo dei graffiti e del wall-painting, ma credo che ciò che avevamo in comune fosse il lavoro che svolgevamo nell’animazione. A entrambi piacevano i lavori dell’altro e cercavamo un progetto da portare avanti assieme, finché non si è presentata l’opportunità di un investimento in un film; allora gli ho proposto la mia idea e così siamo partiti.

È un compito strano girare un documentario su un personaggio che non vuole essere ripreso e che non vuole che si parli di lui. Come ci sei riuscito?

Ci sono riuscito? Immagino che la sfida più difficile sia arrivata nella fase di montaggio, quando dovevamo scegliere quali scene includere e quali no, quali di esse rivelavano troppe cose su di lui e sul suo lavoro, quali erano essenziali, quali, pur senza di lui, potevano comunque dire qualcosa su di lui e sul suo lavoro. È stato un processo difficile e abbiamo anche discusso molto, perché lui è ovviamente riservato e molto protettivo nei confronti della propria immagine e del suo essere artista. Ci sono stati giorni in cui uscivo dalla sala di montaggio disperato perché pensavo di stare facendo il film sbagliato, ma poi succedeva che montavamo una nuova scena oppure che trovavamo del nuovo materiale interessante, e riacquistavo fiducia nel film. Fare un documentario di questa lunghezza è molto diverso dal girare una pubblicità o un video musicale, devi andare avanti e fidarti della tua visione iniziale del film, perché quelle sono le fondamenta su cui costruisci il tuo progetto, e successivamente non puoi nemmeno lavorarci troppo, perché devono essere come le radici di una sequoia, non di un bonsai. O almeno, questo è ciò che pensavo al tempo.


L’animazione sul muro verso la fine del film è la prima di Blu. Puoi dirci come è uscita?

Fin dall’inizio l’idea per il film era che, più andavamo in giro, più avremmo sperimentato con l’animazione in stop motion all’esterno, per strada, ovunque trovassimo un posto che andasse bene o una buona idea, materiali e oggetti di scena. Solo successivamente avremmo cercato di capire come integrare queste cose nel film. Volevo provare diversi approcci all’animazione, e l’idea era di uscircene con una tecnica diversa a seconda del luogo in cui ci trovavamo e degli oggetti disponibili. Abbiamo provato animazioni con la sabbia, con la luce, con la lavagna magica, con fogli di carta che venivano tagliati. Alcune di esse sono entrate nel film, altre no. Una cosa che volevo assolutamente provare era che Blu dipingesse un’animazione su un muro, frame dopo frame. Ne abbiamo parlato, ma non eravamo molto sicuri di quale approccio utilizzare; sapevamo però che a Buenos Aires c’era un posto con dei muri sui cui avremmo potuto dipingere a caso, fare tutti i casini che volevamo senza che nessuno ci dicesse niente. Così alla fine del nostro viaggio siamo andati in questo quartiere e abbiamo fatto alcuni test: quando siamo riusciti a completare il percorso di un personaggio, abbiamo capito che avevamo individuato la tecnica corretta. Allora ci siamo spostati sul muro scelto per l’animazione, e lui ha iniziato a dipingere con una tecnica così perfetta che sembrava non facesse altro da una vita. È stato fantastico vedere come l’animazione si muoveva nello schermo della mia digitale per la prima volta. Il resto, beh, è storia dell’animazione.

Perché il Sudamerica? Raccontaci qualche storia su questo viaggio che non sia finita nel film.

È stato Blu a scegliere dove andare. Gli ho detto: “ Senti, ho trovato dei soldi per fare un film, so che ami viaggiare e lo amo anche io; perché non ce ne andiamo da qualche parte per un paio di mesi e giriamo un film? Tu dipingerai e io ti filmerò e potremo sperimentare, e nel frattempo ci divertiremo un sacco.” Chi potrebbe mai rifiutare un’offerta del genere?
Per quanto riguarda qualche storia… quando viaggi in posti del genere per due mesi, ogni giorno c’è una nuova storia. Ok, questa è divertente. Non è finita nel film, ma il girato che la riguarda sì, e ha anche a che fare con tutto il processo. Durante il montaggio, mi resi conto di quanto avessi voglia di finire il film, ma mi servivano altre parti con Blu e con dei muri a caso. Così tornai a Buenos Aires, dove si trovava anche Blu a girare il suo film, Muto. Girai delle scene con lui, e poi girai da solo tutte le altre scene che mi servivano, soprattutto muri. Andai nel quartiere dove sapevo che avrei trovato quello che faceva al caso mio. Mentre riprendevo questo muro sentii qualcuno che mi chiamava; quando mi girai mi ritrovai davanti questo ragazzotto ubriaco a petto nudo, che era abbastanza infastidito dal fatto che girassi nel suo quartiere con una telecamera. Allora gli dissi che me ne stavo andando, ma lui non ne voleva sapere e continuava a urlare, avvicinandosi sempre di più, fino a quando non provò ad afferrare la mia telecamera. Era così sbronzo che, anche se mi guardava, il suo sguardo mi attraversava come se fossi una macchia indefinita di fronte a lui. Quando riprovò ad afferrare la telecamera, avvistai un poliziotto che camminava dall’altro lato della strada. Allora lo chiamai a gesti e gli dissi che quel tipo mi stava importunando. Gli dissi che volevo solo riprendere delle cose e che quel tizio non voleva; il poliziotto disse al tipo di lasciarmi fare, ma aggiunse anche che non sarei dovuto rimanere lì. Sarebbe stato saggio seguirlo e andarmene, ma chiamatela testardaggine, chiamatela dedizione, chiamatela idiozia… ebbene rimasi in quel quartiere perché non avevo ancora abbastanza girato. Allora mi allontanai un po’ all’interno dello stesso quartiere e incontrai un tizio in motocicletta con un passeggero sul sellino: proprio il tizio ubriaco di qualche minuto prima, che iniziò a indicarmi e a urlare “ Eccolo lì, eccolo lì!”. La motocicletta si fermò e il tizio ubriaco iniziò a correre verso di me; questa è l’ultima cosa che vidi perché mi si spense il cervello e iniziai a correre più veloce che potevo per almeno tre isolati, finché non vidi un taxi, dove salii gridando all’autista: “ Guida, guida!”. Non ho mai saputo per quanto mi abbia inseguito, ma continuavo a tremare e mi dovetti bere cinque birre per calmarmi. Ma alla fine ottenni le scene che mi servivano. Lo so, è stato da stupidi. Testardaggine, dedizione, idiozia… sembra la formula perfetta per fare dei buoni film, dovrei appuntarmela.

Hai diretto video musicali, ma anche progetti simili al docu-film Megunica e allo strano Ten things I have learned about the sea.
Come fai a lavorare in ambienti così diversi e come fai a combinare questi mondi tra loro?


Ho sempre giurato a me stesso che avrei sempre cercato di fare cose più diverse possibili. Non so da dove venga questo desiderio, ma l’ho sempre avuto. Forse uno dei motivi è stato l’essere cresciuto facendo skateboard e guardando tutti quegli skateboarder professionisti nei video e nelle riviste. Quelli da cui ero maggiormente affascinato erano quelli che potevano fare skate ovunque e su qualsiasi superficie. Odiavo quando qualcuno ripeteva sempre le stesse cose all’infinito, ovunque si trovasse, mentre sembrava molto più divertente vedere quegli skater che affrontavano nuove sfide, senza paura di un fondo diverso o di provare nuove cose, al costo di sembrare stupidi. Immagino quindi di aver provato a fare lo stesso con i film che giravo, ho sempre voluto imparare a essere un bravo regista, individuando nuovi modi e nuove prospettive di raccontare una storia, perché credo che questo sia l’unico modo per imparare quest’arte, sperimentando in nuovi campi, sbagliando e imparando dagli errori. Non ammiro molto quei registi che utilizzano lo stesso stile per ogni cosa che fanno, credo sia un approccio sbagliato e non è utile a nessun progetto a cui stanno lavorando, e neppure alle loro carriere. Ogni film dovrebbe avere un suo approccio, sia dal punto di vista concettuale che da quello visivo. D’altra parte, è una cosa di cui mi vanto, ma è anche molto difficile da raggiungere, ad essere sincero, e non sono sicuro di esserci riuscito nei miei lavori precedenti, ma è ciò a cui cerco sempre di ambire.

Nella homepage del tuo sito c’è una lunga lista di peccati e rimostranze riguardo il lavoro del regista. Credi che un lavoro come il tuo abbia a che vedere soprattutto con questo tipo di problemi?

Quella home non è da intendersi letteralmente, è più una sorta di scherzo tra me e i miei amici registi. Cioè, è ovvio che tutte le cose che ho scritto le ho anche sperimentate di persona e rispecchiano la mia storia. Spesso capita che i ricordi che ti rimangono maggiormente impressi siano quelli negativi, e mi sono sempre domandato il perché. Ovviamente non ho una risposta, ma credo che per ricordarsi delle cose belle devi prima analizzare le situazioni negative e superarle, e soltanto allora sarai in grado di godere della gioia e della soddisfazione derivanti dai tuoi sforzi. Questo in pratica significa che c’è sempre una luce in fondo al tunnel, e la gioia più grande è sopravvivere a tutti i problemi in cui inciampi durante un progetto per poterlo poi vedere finito, vivo, che sia in un cinema di fronte a 500 persone o sulla homepage di Vimeo. Ma anche questo non è completamente vero, perché se continui a leggere lungo la homepage, l’ultima riga recita “ Ma ti perderai tutto il divertimento”. Era un modo divertente di dire che tutto sta nel processo, che anche se attraversi un periodo difficile, sono quelli i momenti in cui ti diverti di più e ti metti maggiormente alla prova, e infine cresci sia come persona che come regista. La cosa interessante è che tanta gente mi scrive dicendomi che si riconosce in quelle parole, il che significa che come creativi attraversiamo tutti momenti del cazzo che però permettono di dare luce alla nostra visione, ed è bello sentirsi parte di una comunità che vive le stesse difficoltà. Almeno quella homepage mi ha aiutato a non sentirmi del tutto un regista strambo e solitario, mezzo depresso e dedito completamente al lavoro.

Raccontaci dei tuoi progetti futuri.

Di recente ho letto un libro che vorrei trasformare in una sceneggiatura, e non vedo l’ora di sperimentare nuovamente quei problemi citati nella homepage per realizzare il mio film, a partire dal trovare qualcuno che finanzi l’intero progetto. O metà. O un terzo. Il resto lo troveremo, o almeno spero. Mettetevi in contatto con me se avete dei soldi e volete rendere felice un giovane regista.

Tre video online che ti hanno ispirato e che noi non possiamo perderci

È una domanda difficile, è impossibile scegliere e tu lo sai, bastardo! Ok, ci provo.

Il trailer del film di Seinfeld, Comedian. Puro, fottutissimo genio.

Uno serio, The Powers of Ten. È stato realizzato nel ‘77, dall’ufficio (e non so che significa) di Charles e Ray Eames. Pensate gente, pensate.

E per il gran finale, questo mi sbalordisce ogni volta che lo guardo e mi fa quasi commuovere. Sfortunatamente non so chi l’ha fatto e perché, ma mi piace così.
view post Posted: 17/6/2011, 13:42 by: Valeria2011     +1Hip Hop Revolution Party - Contest Writers - Jams & Eventi
Ciao a tutti,
il Covo Nord Ovest (Malgrate) sta organizzando un evento hip hop gratuito per domenica 10 luglio 2011.
Special Guest: two Fingerz & Emis Killa

Stiamo anche organizzando un contest di writers a numero chiuso, chi volesse partecipare può iscriversi o richiedere informazioni a: [email protected]

Ingresso gratuito!
L'evento si terrà in piazzale Alpini, Malgrate - Lecco -

Ciao ciao!
view post Posted: 25/4/2011, 23:35 by: Mad'n Damage     +1egfvervewv - /// Staff
Non male si potrebbe provare!
Aspettiamo gli altri.
view post Posted: 18/8/2007, 00:24 by: ~SCIA     +1Regolamento del forum - /// Problemi & Consigli

Infrazioni che prevedono ban


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Edited by CiaoEroSilen - 3/25/2020, 04:28 PM
194 replies since 1/4/2010