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Halo 4, Halo series

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Jonathan Livingston
view post Posted on 24/1/2013, 19:53      




Master Chief l'avevamo lasciato in mezzo allo spazio, perso su un'astronave insieme a Cortana in quello che avrebbe potuto essere un commiato, non essendo ben chiaro come la saga del Capo avrebbe potuto evolversi d'allora innanzi. Nel frattempo, Bungie ha realizzato due episodi, ODST e Reach, mandando il protagonista di Halo ai box anche perché probabilmente, avendo scelto di lasciare Microsoft, qualcuno da qualche parte deve aver deciso che il vero e proprio seguito della saga sarebbe stato raccontato da altri. Questi altri sono i ragazzi di 343 Industries, un dream team nato direttamente dentro gli studios e che si è affiancato ai Turn10 come punta di diamante nella scuderia che fornisce, o dovrebbe fornire, le esclusive migliori per Xbox. Un compito difficile che avrebbe fatto tremare le gambe a chiunque perché da Halo 4 dipendono un sacco di cose. Qualche settimana fa, abbiamo incontrato a Torino per intervistarlo Josh Holmes, che della saga è adesso il direttore creativo e abbiamo capito che le cose erano andate bene. Era sereno, divertito e attendeva con curiosità i risultati di un percorso lungo tre anni e mezzo.

La ripartenza
Uno degli aspetti su cui 343 ha deciso di lavorare più sodo per iniziare questa nuova trilogia, è la trama e le tecniche usate per narrarla. Per anni la storia raccontata dentro i videogiochi di Halo era solo la punta dell'iceberg, che poteva essere scoperto soltanto da chi aveva voglia di leggersi i romanzi pubblicati contemporaneamente. Master Chief era un personaggio silenzioso e senza volto, mentre gli Spartan, ai più distratti, potevano apparire solo come un reparto speciale dell'esercito dei terrestri in lotta contro i Covenant. Con Halo 4 si cambia decisamente registro e, se si guarda Forward Unto Dawn, la miniserie che introduce il gioco su Xbox Live, se si finisce Halo 4 e se si prosegue giocando con le Spartan Ops si ha finalmente l'idea di un universo ricco, denso di fascino e pieno di storie da fruire attraverso più media diversi. Un vero e proprio colossal in cui, per cambiare, gli umani non sono dei reietti in cerca di un qualche potere per affermarsi nella galassia, ma la razza dominante contro cui si schierano, in cerca di rivolta, razze aliene coalizzate sotto la bandiera dei Covenant o nuove minacce, come quella dei Promethean che sono l'aggiunta sostanziale dei 343 all'universo di Halo, con tanto di nemesi che detterà, presumiamo, i tempi della nuova trilogia. Requiem è il pianeta su cui si svolge tutto il gioco, sia in superficie che nelle profondità e l'intento di ricreare quel senso d'avventura che aveva caratterizzato il primo capitolo di Halo viene inseguito e raggiunto con una grande direzione artistica e con delle visuali emozionanti, in più punti. Halo 4 è un gioco più adulto rispetto al passato; i Promethean sono più cupi, meno "chiacchierini" dei grunt e dei Covenant, il taglio è più serio aiutato anche dal lavoro fatto sul motore che muove il gioco. L'altra novità, ed è importante, è che Master Chief e Cortana parlano quasi ininterrottamente per tutto il tempo della campagna, che si finisce a normale tra le otto e le nove ore (consigliamo caldamente di giocare almeno ad Eroico, ricordando che ci sono i teschi, tutti attivabili sin dall'inizio, che altro non sono che opzioni per alterare la difficoltà del gioco e alcuni elementi dell'interfaccia grafica), dando spessore ai loro personaggi, facendoci capire chi si nasconde dietro l'elmo inamovibile (lo sarà per sempre?) e dietro quell'intelligenza artificiale in forma di morbida donna di cui i fan questa volta potrebbero finire per innamorarsi. Una ragazza, un po' incasinata, che guarda al suo John (Master Chief) come al fidanzato/guardia del corpo. Una bella idea, che emoziona e che porta anche alcune sequenze in cui i due si spostano senza nemici da affrontare, dandogli il tempo di parlarsi e di raccontare. La storia fila via dritta fino al finale, apertissimo, e più bello dal punto di vista narrativo che di gioco vero, con missioni nello spazio (con anche una citazione a Guerre Stellari) e l'introduzione persino di una MechSuite che Chief deve indossare lungo alcuni dei capitoli, otto, che possono essere giocati in quattro contemporaneamente in cooperativa. Si vede che il team si è mosso in bilico tra tradizione e rinnovamento trovando la premessa narrativa per far convivere i vecchi e i nuovi nemici, le vecchie e le nuove armi, ottenendo un buon risultato, ma lasciando la sensazione che, di fronte ai ghost, ai banshee e alle piattaforme antigravitazionali dei Covenant, iconiche della serie, si sarebbero potuto introdurre molte più novità, anche perché quelle che ci sono funzionano così bene.
fonti: Multiplayer.it

Il commento del Gabbiano: che dire, un gioco che merita di essere giocato. Seguo la saga da Halo ODST, e ogni capitolo è una nuova sorpresa. Ambientazioni fantastiche, Missioni curate nei dettagli, musiche d'atmosfera per un gameplay che non ti stanca mai. Intendo sottolineare come questo gioco NON BUGGI MAI, o almeno talmente raramente che, almeno a me, non è mai successo.
Fantastico anche il multiplayer perlomeno locale da quanto ho potuto constatare io. Davvero non mi viene in mente un difetto che meriti di essere citato
Voto del Gabbiano: 9.410


Edited by Jonathan Livingston - 24/1/2013, 22:30
 
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