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Biografia & intervista: Senso

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El Macho più Macho
view post Posted on 12/7/2011, 10:23      




Biografia

Alessandra Odoni nasce a Bergamo. Si diploma nel 2001 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La sua ricerca artistica combina diversi linguaggi e media artistici con una predilezione verso i luoghi abbandonati e i materiali di recupero. L’approccio di Ale Senso all’"arte di strada" è assai sfaccettato: I suoi lavori si sporcano di materiali direttamente recuperati in strada e si nutrono di un estetica manga. Il sapore della fantascienza e la materia si aggrediscono a vicenda, ottenendo immaginari surreali, talvolta gioiosi, altre volte malsani e disturbanti: disegni ricchi di dettagli in cui figure zoomorfe sviluppano il loro corpo come vegetali o parti umane, il tutto attraverso un tratto e un segno in continua evoluzione.


Intervista

Chi è Senso? Parlaci un po’ di te.

Senso per me è qualcosa di positivo, un messaggio forte e chiaro, quella spinta in più che mi permette di stare in piedi anche in mezzo alle difficoltà, è la ricerca di qualcosa che non sia solo personale ma che trasmetta anche qualcosa agli altri, o almeno ci provo.

Quando e perchè hai iniziato a dipingere?

Disegno fin da piccola, matite, pastelli e poi con gli stampini sui muri di casa, ha 14 anni ho scoperto la bomboletta e ho iniziato sui muri degl’altri, il perché non lo so, fondamentalmente mi piace farlo, è un energia che non posso fermare, provo grande piacere a disegnare sono momenti personali in cui mi escludo dal mondo.


In Italia le ragazze writer sono in netta minoranza rispetto ai maschietti. Quali sono i vantaggi e le difficoltà che hai riscontrato in quanto ragazza nel mondo dei graffiti?

E’ vero che siamo in minoranza, pazienza, ma non si capisce perché dovremmo essere di più, non si capisce neanche perchè dovremmo avere più vantaggi o svantaggi, e quali siano le reali difficoltà…
Fino ad oggi non mi è mai capitato di incontrare soggetti che mi discriminassero anzi più ho dimostrato passione e determinazione più ho ricevuto richieste di collaborazioni da parte degl’altri.
Più cresce in me la determinazione, più le difficoltà se si sono poi scompaiono, parlo di difficoltà artistiche mica perché sono una donna.
Secondo me questa è una domanda che non ha molto più senso fare.

Quali sono state le tue principali fonti di ispirazione?

In natura sono presenti un sacco di aspetti che trovo affascinanti dalle forme geometriche ai colori, la varietà delle specie, gli organismi strambi e inconsueti delle profondità marine, qui trovo molta ispirazione per creare i miei pezzi, più che le fanze sfoglio i national geografic. mi nutro di documentari e i libri di medicina di mia sorella…

Potresti descrivere la scena dei graffiti dei tuoi inizi? Quali erano i suoi principali protagonisti e come è cambiata in questi anni?

L’inizio per me è Bergamo, parlo del 96/98, a parte le fanze per comprare certi spray si doveva far trasferta a Milano, era raro…Facevo scorta partecipando ai concorsi di graffiti, i premi erano spesso in spray, arexons per di pìu’… con quelli ho fatto i miei primi pezzi e dipinto le prime fame.
Il più grosso gruppo di riferimento come stile e bravura erano gli Adp col tempo divenuti Bgm (Verbo, Doxe, Plasma, Donker, Lazy, Hemo), oggi a Bergamo ci sono diversi gruppi alcuni più noti di altri, writers più attivi su treno( Assa – Ndg – Mls etc etc) e in fame ( Bfl – Bgm)

Definirti solo una writer è limitativo: la tua arte spazia dalla scultura, all’illustrazione, alla pittura su tela e così via… Come sono nate e si sono sviluppate queste passioni? Contribuiscono a influenzare la tua attività di writer? Se si, in che modo?

Non intendo il fare writing come una cosa assoluta, solo spray, solo pezzi, mi piace sperimentare e buttarmi in situazioni nuove.
Sono aspetti della mia creatività che mi piace coltivare contemporaneamente, quest’approccio poliedrico mi consente di spaziare e sperimentare nuove soluzioni assecondando le mie idee senza pormi dei limiti.
Questa visione si è sviluppata senza dubbio durante gli anni di studio all’accademia di belle arti, attraverso l’incontro con le opere degl’esponenti dell’arte contemporanea, ho scoperto che si poteva fare dell’altro, installazioni, performance, videoarte.
Il supporto e i materiali che si usano cambiano molto i risultati, è importante valutare bene quello che si vuole trasmettere.
Ultimamente quello che mi interessa di più è un dialogo con lo spazio nel quale vado ad interagire,
per questo vado a cercarmi posti dimenticati, questi luoghi ideali sono spesso fabbriche abbandonate, dismesse, dove un tempo cera fermento…qui posso dar vita alle mie creature molto più liberamente.
sculture senso Senso


Il tuo stile è caratterizzato da armoniose spirali ed intrecci che rendono inconfondibili i tuoi graffiti qual è stata l’evoluzione che ha subito fino ad arrivare alla forma attuale? Perchè preferisci questa tecnica alle altre?

Queste forme sono nate su treno una sera che non avevo voglia di fare lettere o puppet…il risultato non mi lasciò troppo convinta ma decisi di assecondare lo stesso quella mia fissazione per le spirali finchè col tempo da bidimensionali le tramutai in 3d.
Più che la tecnica del 3d mi interessa il risultato che si ottiene pensando al pezzo in quella maniera più vicino alla realtà, come una scultura si modella attraverso le forme, la luce, allo stesso tempo mi permette di fare tante cose come per esempio modellare i mie pezzi dentro forme organiche naturali, alberi, cuori, animali etc.
Mi piace pensare ai miei pezzi come essere viventi, come delle viscere senza pelle, nude e crude.

Da tempo dipingi nella InterPlay crew con writers di alto livello: hai subito l’influenza dei loro stili? Loro sono stati influenzati dal tuo stile?

Non è da molto che sono in interplay anche se alle jam si è quasi sempre finito per dipingere e divertirsi insieme.
E’ semplicemente un ritrovarsi tra simili e modi di intendere il writing, come il progettare tutte le murate per esempio, si discute prima di agire non solo sul piano estetico ma anche sul significato che si vuole trasmettere, ci si sforza tutti insieme di trovare idee nuove, per questo e altri motivi entrare in questo gruppo è stato un passo che mi ha fatto estremamente piacere.
Comunque a parte la Interplay io sono anche in Assa e Tdk.

Quali pensi siano le prospettive future per il writing? Che idea ti sei fatta circa l’evoluzione dei graffiti in Italia?

La direzione è quella di un tecnicismo estremo, tanta grafica, tanta pulizia, io credo che dovremmo tenere presente questo ma anche recuperare un po delle nostre radici, un pizzico di orgoglio italiano.
Non è una critica però vedo troppi writer che si rifanno allo stile tedesco con il risultato di creare molto uniformità e poca originalità.
Secondo me lo stile tedesco sta diventando a tutti gli effetti uno stile a se stante all’interno del writing (sia nelle lettere che nei puppet), un po come avvenne anni addietro per il wild style.
.Grande responsabilità di questa uniformità ci viene da internet, tutto in piazza, pubblico, internazionale, bella quella cosa mi piace la voglio fare anch’io, mi sento un po manipolata
vale la pena fermarsi un attimo e pensare che quando non c’era tutta questa fruibilità, le risorse si cercavano un po’ più all’interno, in noi stessi.Io continuo a sostenere l’originalità, l’evoluzione personale perché frutto di una più spontanea ricerca.

Quanto e perchè pensi conti il fattore illegalità nel mondo del writing? Sei mai stata “beccata” mentre dipingevi? Hai da raccontare episodi con la polizia?

Praticamente è la base, le fondamenta, l’aspetto più rivoluzionario, non si può capire a fondo se non si passa attraverso certe esperienze, almeno per me è stato importante e lo è tuttora, ma come lo vedo adesso ci deve essere una motivazione al di là del proprio nome in giro altrimenti rimane al solito fine a se stesso.
Il Bombing, i treni sono gli aspetti più divertenti, ho tanti bei ricordi ed episodi non troppo felici che non mi va di raccontare, un po’ per scaramanzia…

Cosa ne pensi del processo di legalizzazione (vedi “The quality of life”) che la società sta cercando di apportare all’attività dei writers?

Penso che questo processo di legalizzazione l’abbiano voluto in primis alcuni writers stessi, quelli che con gli anni hanno voluto trasformare la loro attività in un lavoro vero e proprio, attraverso il dialogo con le istituzioni e l’ambiente artistico più ufficiale.
Lo vedo come un passo positivo, anche se strada da fare ne rimane molta, come per esempio un riconoscimento più concreto del proprio lavoro.
Non penso però sia giusto che si imponga un discorso di qualità, quello non lo condivido, devono essere gli artisti a stabilire i termini di qualità, per fare questo dovremmo stare tutti un po più uniti.

Pensi si sia creata una cultura (o subcultura) legata ai graffiti? Se si, tu ne fai parte?

Non direi subcultura, direi che la cultura in generale si è allargata e che ha abbracciato nuove forme artistiche di strada, tutte sullo stesso piano, è come un polmone con i suoi alveoli, le sue diramazioni ma che respira tutto assieme.
Un esempio concreto di questo sono certe manifestazioni, per di più illegali (mi viene in mente il Where is 101 – 107 a Milano o l’Illegal Art Show di Genova), in cui dato puntello in un certo luogo e una certa ora, tantissimi artisti spesso da tutta Italia si ritrovano a creare e a dipingere tutti insieme, un invasione di street art, writing, aerosol-art e tanto altro, il risultato è una miscela davvero interessante e particolare, chi partecipa a queste iniziative sa di cosa parlo.
Certo che ne faccio parte.

Troppe volte la parola graffiti viene ancora associata a parole come vandalismo o inciviltà. Come pensi si possano superare ostacoli culturali di questo tipo?

Sarà un po difficile che scompaia quest’associazione dal momento che l’attività illegale ha una parte così preponderante nell’arte di strada, ma non si può pretendere che la maggior parte delle persone comprenda il tuo punto di vista, tu pensi di fare arte mentre al contrario il messaggio che lanci è chiaro io invado il tuo spazio è ti impongo questa cosa, di nascosto e contro la tua volontà.
Sei un vandalo, magari il termine è esagerato ma questa è tua responsabilità, semmai è importante far capire la motivazione per cui lo si fa, questo è l’unica cosa che può scagionarci.
Io non è che non approvo il bombardare di tag o pezzi la città (lo so che è divertente), ma non lo comprendo più perché non trovo un senso particolare che mi giustifica la cosa.
Faccio l’esempio di Bros, uno street artist impegnato che cerca di trasmettere dei messaggi sociali nei suoi lavori, la strada è il posto più adatto perché gli permette di raggiungere in maniera diretta e semplice più persone, questo mi sembra un buona motivazione.

Quali sono le tue aspirazioni future?

Aprirmi uno studio, comprarmi una casa in montagna, andare a vivere in Spagna… per il momento mi accontento di finire di imbiancare casa.

Hai qualche consiglio da dare a chi, come te facesti anni fa, inizia a dipingere?

Metterci sempre entusiasmo, intelligenza e cuore e non mollare mai perchè la difficoltà maggiore è reggere al tempo.

Topic con raccolta Foto, qui sul forum: https://writerzrevolution.forumcommunity.net/?t=46689316

Edited by G.O. - 29/6/2012, 15:25
 
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