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Biografia & Intervista: Miss Van

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G.O.
view post Posted on 12/7/2011, 13:08      




Intervista
L'intervista a Miss Van è stata pubblicata su Drome n. 7 "Corpo".
Magazine Drome: www.dromemagazine.com/
Brain Twisting www.braintwisting.com/articoli.php?id=127

Miss Van, una giovane artista francese che incentra le sue composizioni sull'emozione pura. Le sue poupées, bambine leziose ma allo stesso tempo angeliche, si muovono in un mondo immaginario fatto di tenui colori e voluttuose forme. Scenari idilliaci e sognanti ove ogni forma è candidamente accennata sulla tela ed ogni ammiccamento chiama teneri intrecci di membra. Un'intensa ed appassionata ricerca estetica incentrata sulla visione del corpo femminile che parte dall'acerba sensualità sino ad arrivare alle perfette e giunoniche rotondità che solo le sapienti mani della pittrice di Tolosa riescono a plasmare.



Micol Di Veroli: Le poupées dalle curve rotonde e generose si allontanano dai rigidi canoni estetici che quotidianamente i media ci impongono. E' forse questa una volontà di dimostrare che il fascino può avere altre forme?
Miss Van: La ricerca che faccio è qualcosa di personale, non bado molto alle opinioni degli altri. Ciò che voglio è che i miei personaggi esistano realmente, che abbiano una personalità propria. È vero che alcune delle mie poupées sembrano affascinanti e provocatorie ma ciò fa parte del loro carattere. Amo anche giocare sulle ambiguità: donna/bambina, angelo/demone, finché le mie poupées non suscitano emozioni non le considero riuscite.

M.D.V.: Le prime poupées nascono nel 1993. Con gli anni si sono arricchite di dettagli, sono divenute più espressive. Possiamo considerare questi cambiamenti una sorta di passaggio dall'adolescenza alla maturità?
M.V.: In effetti all'inizio raffiguravo delle poupées con corpi provocanti, ma esse hanno subito un'evoluzione con il passare del tempo, proprio come me.
In quasi quindici anni di pittura i miei personaggi infatti si sono molto evoluti. All'inizio le mie poupées avevano linee molto più pure e segni molto grafici; erano molto infantili. Le forme erano semplici e rotonde. Dopo la linea si è raffinata, ho aggiunto molti dettagli. Oggi, provo ad attenuare la linea, a trovare una certa leggerezza, un'estetica meno grafica, una fusione tra il fondo, la forma ed i contorni, un'immagine più sfocata, un po' come una fotografia. Le cose diventano più ambigue, meno immobili. Mi sono distaccata dell'illustrazione, provando a raffigurare stati emozionali, sogni.
Di fatto, il mio lavoro si è molto evoluto da un punto di vista tecnico. Cerco una rottura tra la forma e la sfocatura. È un po' come un offuscamento in fotografia dove tutto sembra instabile e leggero. La totalità dà qualcosa che si allontana dall'illustrazione.
Col tempo anche le mie influenze artistiche sono cambiate. Mi piacciono molte cose diverse fra loro: il figurativismo, gli artisti giapponesi, la grafica, i film d'animazione, le pin-up degli anni '50 ed il fumetto. Mi piacciono anche artisti come Mark Ryden e Junko Mizunoavec e il fumetto Vaugn Bodé, realizzato negli anni '70.
Anche grazie a queste influenze artistiche incrociate le mie poupées sono diventate più realistiche e più espressive. Sono diventate grandi con me. Sono sempre sincera quando dipingo, non voglio che ci siano differenze tra me e le mie creazioni.

M.D.V.: Ogni poupée ha caratteristiche diverse sia fisiche che interiori: quanto c'è di autobiografico in ognuna di loro?
M.V.: All'inizio le mie poupées erano veri e propri autoritratti. Il graffitismo in realtà nasconde una mal celata megalomania. Ad esempio al posto di scrivere il mio nome usavo come "Tag" le mie poupées. Avevo un vero bisogno marcare la mia identità, forse perché ho una sorella gemella e quindi ho questa necessità di affermarmi ma soprattutto diversificarmi.
Questa nuova serie è molto personale e parla di me, delle mie emozioni, dei momenti che ho avuto necessità di fissare nella memoria senza aver bisogno di scriverli. È una sensazione molto fugace ma indispensabile. È sempre un rischio ascoltare le proprie emozioni e non controllare ciò che avviene. Ma gradisco questo lato inatteso.
Alcuni mesi fa non avrei mai immaginato di poter dipingere tele così introspettive. È successo così, in maniera inaspettata.
Attraverso questa serie mi esprimo realmente, e non è soltanto una scelta stilistica. Lo scopo è quello di rappresentare le mie emozioni anche se esse sono fuori del tempo, difficili da trascrivere. Come tutti sono fragile nella vita ed anche nelle mie pitture.
Non so dove mi porterà questa esperienza creativa ma è molto interessante produrre emozioni che nemmeno io posso controllare.


M.D.V.: Che rapporto hai con il tuo corpo?
M.V.: Sono molto timida, pudica.

M.D.V.: Tutti i tuoi personaggi sono contraddistinti da mani con quattro dita, da cosa deriva la scelta di tale caratteristica?
M.V.: In effetti non mi sono posta la questione, le dipingo così.

M.D.V.: Le tue opere nascondono dei richiami all'autoerotismo, al sadomaso e all'amore saffico. Pensi che il ricorso a tali tematiche sia limitato alla voglia di stupire o sia il mezzo per trasmettere un determinato messaggio?
M.V.: Non mi domando mai cosa pensa la gente di me o della mia arte.
A volte sono comunque stupita di come la gente giudichi le mie opere troppo frettolosamente. Molti si fermano alla visione sessuale e pensano che anche io viva in un immaginario erotico. In realtà quello che raffiguro non è il mio quotidiano, si tratta solo di un universo irreale, onirico. A volte io sono l'esatto contrario delle mie poupées.
Fortunatamente non tutti la pensano così!

M.D.V.: Coniglietti, orsetti, agnellini e candidi cigni dal vago sapore Manga che vanno a cozzare contro l'erotismo che sprigionano le lolite che li coccolano leziosamente. Quale è il significato di tale accostamento?
M.V.: Diciamo che tutte queste figure rassicuranti possono sprigionare forti emozioni anche uscendo fuori dalla loro rappresentazione iconografica. Il mio è un universo immaginario, l'invenzione di un'artista.
Recentemente ho ampliato questo universo desaturando i colori. Un lato mistico è apparso ad esempio in un affresco che ho fatto, con richiami alla Vergine Maria rappresentata con aure di luce ed occhi chiusi. Ho creato una composizione stabile, simmetrica, con elementi che si alzano della terra fino al cielo. Una sensazione di distensione e di eternità. Ho cominciato tempo fa ad entrare in un mondo immaginario. Sono apparsi animali nelle mie tele, essi rappresentano una raffigurazione dell'entità maschile, più o meno ludica, che uso come pretesto per raccontare le mie storie. Negli ultimi lavori che ho fatto non rappresento più animali, anche se questi ultimi fanno parte della mia vita e continuano ad ispirarmi.

M.D.V.: Nei tuoi ultimi lavori, le tue "poupées" sono spesso in lacrime ... lo sguardo sfrontato e seducente lascia il posto alla malinconia?
M.V.: Non si tratta di un passaggio ma di una maturità interiore: in questa nuova serie, ogni singolo personaggio è messo nudo, spogliato da qualsiasi artificio. Tutto è purificato, non ci sono quasi più abiti né figure di animali.
Questo nasce dalla mia voglia di andare lontano, nel cuore del personaggio. Mi piace la sensazione di precarietà, di fragilità nella quale mi riscopro, il fatto non di controllare, non sapere ciò che uscirà da me stessa e non avere timore di andare sempre più lontano, scoprirsi, accettare i cambiamenti.
A volte ho l'impressione di non poter tornare più dietro, il nuovo avanza continuamente è un processo inarrestabile.

M.D.V.: La società odierna ci offre esempi di sessualità precoce, persino i rassicuranti bambolotti sono stati soppiantati da ammiccanti pseudo-lolite alla moda. Tali modelli hanno influenzato anche la tua visione artistica?
M.V.: No, cerco di esprimere qualcosa di più profondo, di più personale.

M.D.V.: Pensi che l'uomo moderno sia maggiormente attratto dalla figura della bambina perversa piuttosto che dalla donna matura?
M.V.: Non so, dipende dagli uomini.
Ma è vero che nel mio percorso c'è comunque una certa idea di provocazione. Ho sempre amato dipingere una poupées sexy in un luogo che non gli è proprio. Voglio suscitare una reazione, non mi disturba che siano state definite sexy.
Dal momento che raffiguro personaggi femminili mi sembra impossibile non toccare aspetti erotico-sensuali. Comunque non cado mai preda di inutili volgarità.

M.D.V.: Considerando la città come un grande corpo pulsante che ruolo hanno i tuoi graffiti all'interno di esso?
M.V.: Dipingo per strada poiché mi piace star in mezzo alla gente e muovermi, ciò mi permette anche di mettermi alla portata della gente, rendere la mia arte accessibile ad un numero più vasto di persone. Per strada faccio cose semplici, un miscuglio tra semplicità e logotipia, rapidamente realizzabile e facilmente riconoscibile. Cerco di dipingere scene che non siano troppo in contrasto con l'ambiente che le circonda.
A Barcellona ad esempio i miei graffiti si integrano perfettamente all'interno della città e lo fanno in modo abbastanza discreto. Giro per ore alla ricerca di posti interessanti anche se sono molto lontani o peggio ancora nascosti.
Ho sempre avuto questo bisogno di dipingere per strada, lo considero un modo come un'altro per boicottare i mezzi convenzionali dell'arte. Ho uno spirito ribelle, sapere che dipingere sui muri è illegale e senza censura mi ha sempre spinto a farlo, come una sfida da raccogliere. Molte volte il mio murales ha rischiato di essere cancellato, ma ciò non è mai stato un deterrente.
Anche se le leggi si sono inasprite mi adatto con mezzi alternativi tipo dei manifesti che incollo per andare più rapidamente senza correre il rischio di essere colta in flagrante. C'è sempre un mezzo per fare ciò di cui si ha voglia.

M.D.V.: Parlaci della tua esperienza come writer, la tua tecnica implica l'uso dell'acrilico al posto della consueta vernice spray. E' questo un modo per differenziarti dai tanti colleghi di sesso maschile?
M.V.: No, penso che sia solo un modo per non essere convenzionale. Ho cominciato a dipingere all'inizio degli anni '90, all'epoca avevo 18 anni. Pitturavo per strada con colori acrilici, che uso ancora oggi. Ho sempre avuto la volontà di uscire fuori da schemi dettati dai writers miei predecessori, sono ed ero davvero ribelle.


Topic con raccolta foto, qui sul forum: https://writerzrevolution.forumcommunity.net/?t=42600598

Edited by G.O. - 13/7/2011, 16:59
 
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Bananaman
view post Posted on 12/7/2011, 13:12      




uhuhuhuh bravissimaa giooooooò, il mio amore miss van ** <3 <3
 
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1 replies since 12/7/2011, 13:08   164 views
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